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"Cos'altro, del resto, può conciliare tanto armoniosamente Saffo e Platone, Dante e Virgilio, Tasso e Metastasio, Goethe e Foscolo, D'Annunzio e Trilussa, Gibran e Garcia Lorca, Celli e Neruda... e i tanti altri cultori che duemila anni prima e duemila anni dopo Cristo hanno intinto nei loro calamai l'inchiostro che descrive il mondo delle api, di cui ancora oggi ammiriamo e interpretiamo la forma, la sostanza, la portata creativa?... in questa sua minuziosa e appassionata raccolta di scritti dedicati all'ape, Graziola ha dato forma oltre che a un ponte a un pantheon, a un luogo ideale e per niente immaginario, in cui i poeti, questi personaggi tutti davvero esistiti, trovano il modo di tornare oggi a esprimersi." (dalla presentazione di Raffaele Cirone)